Einstein-Freud-Marx:

 

Questa è la famosa triade di pensatori ebrei che vengono comunemente considerati come i padri del pensiero moderno.
Einstein è il genio dell’astrofisica che, scoprendo la teoria della relatività, ha cambiato non solo la visione scientifica del mondo ma anche il corso della storia dell’intera umanità.
Freud è il padre della psicanalisi, colui che ha portato l’attenzione della ricerca scientifica sulla dimensione interiore dell’uomo.
Marx è considerato come il padre dell’ateismo…e non è da trascurare se, proprio la negazione della divinità, venga proposta proprio da un figlio del popolo chiamato ad essere testimone delle opere di D’.

(leggi l'articolo ATEISMO E KABBALAH)

Ma la lista di pensatori ebrei che hanno contribuito in modo incisivo allo sviluppo della civiltà moderna potrebbe continuare per pagine e pagine. Citeremo solo alcuni nomi di spicco:
Il fondatore della meccanica quantistica, Max Planck, era ebreo;
il fisico danese Bohr, a cui dobbiamo la famosa « struttura atomica », era ebreo di origine sefardita;
il fondatore dell’attuale « teoria dei Frattali» Benoit B. Mandelbrot, è nato da una famiglia di ebrei lituani.
Oggi sono molti gli scienziati israeliani di successo; ad esempio citiamo lo scienziato israeliano Lev Vaidman, uno dei più grandi esperti al mondo nello studio degli universi paralleli di cui parleremo nelle nostre dispense.

Uno dei progetti che si prefigge il sito è di proporre lo studio di queste scoperte scientifiche alla luce degli scritti kabballistici.

 

Alcune statistiche *

A tutti è noto l’impressionante quantità di Premi Nobel ebrei,
rispetto a tutti gli altri paesi del mondo, nonché che molto spesso le più grandi scoperte scientifiche in campo dell’astrofisica, dell’informatica e della ricerca medica le dobbiamo a scienziati israeliani…chi odia Israele, quando si trova ad affondare cure mediche, dovrebbe accertarsi se la composizione chimica del medicinale che sta usando non sia il risultato della faticosa ricerca di qualche scienziato israeliano!!!

Con sole sette università e diversi centri di ricerca, Israele vanta una media di 10.000 dottorati all’anno: con una percentuale di ben 145 scienziati ogni 10.000 abitanti, Israele ha conquistato il primato mondiale per la quantità di scienziati e di tecnici in proporzione alla popolazione totale (seguito da USA 85 e dal Giappone 70).
Secondo le statistiche, l’Università ebraica di Gerusalemme detiene il primato assoluto fra tutte le istituzioni di ricerca scientifica al mondo nel campo dell’astronomia e l’astrofisica;
La ricerca scientifica israeliana detiene ancora il primo posto al mondo nel campo nelle scienze dei materiali e nella nanotecnologia, e il secondo nel settore dell’informatica.
Recentemente, su 200 borse di studio stanziate dal Consiglio Europeo per la ricerca in favore di candidati provenienti da 32 nazioni, ben 12 sono state assegnate a scienziati israeliani.
Secondo l’ufficio-statistiche israeliano, sulla popolazione di mondiale  di 6 miliardi di esseri umani, il popolo ebraico, composto di 13 milioni di anime (di cui solo 6 milioni vivono in Israele), costituisce una piccola minorità che occupa lo 0,002 per cento (2/1000) della popolazione globale. Tuttavia, su 740 Premi Nobel, ben 164 sono ebrei; dunque il popolo ebraico vanta ben il 22% dei Premi Nobel su scala mondiale:

53% dei Premi Nobel in economia sono ebrei
38% dei Premi Nobel in fisica sono ebrei
29% dei Premi Nobel in medicina sono ebrei
28% dei Premi Nobel in chimica sono ebrei
27% dei Premi Nobel in letteratura sono ebrei
11% dei Premi Nobel per la pace sono ebrei

 

Albert Einstein


Che questa ora di grata rimembranza possa contribuire a rafforzare dentro di noi l’affetto e la stima che nutriamo per i tesori della nostra cultura, conquistati con lotte cosí dure. La nostra lotta per preservare tali tesori contro le attuali forze della tenebra e della barbarie non potrà allora che dirsi vincente.
(Parte del discorso che Albert Einstein pronunciò a New York, nell’aprile del 1935, alle celebrazioni per l’ottocentesimo anniversario della nascita di Moisè Maimonide)


Sulla bomba atomica

“Noi rivolgiamo un appello come esseri umani a esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo è aperta la via di un nuovo paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale”.


Albert Einstein


Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.


Albert Einstein


Fede e mistero


Chi non ammette l'insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato.


Albert Einstein


Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una è pensare che niente è un miracolo. L'altra èpensare che ogni cosa è un miracolo.
Il processo di una scoperta scientifica è, in effetti, un continuo conflitto di meraviglie.


Albert Einstein


L'esperienza più bella e profonda che un uomo possa avere è il senso del mistero: è il principio sottostante alla religiosità così come a tutti i tentativi seri nell'arte e nella scienza.


Albert Einstein


« Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell'eternitù della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura. »

Albert Einstein


Quando venne gli chiesto sei credeva nel D’ di Spinoza, Einstein rispose così: «Non posso rispondere con un semplice si o no. Io non sono ateo e non penso di potermi chiamare panteista. Noi siamo nella situazione di un bambino piccolo che entra in una vasta biblioteca riempita di libri scritti in molte lingue diverse. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri. Egli non conosce come. Il bambino sospetta che debba esserci un ordine misterioso nella sistemazione di quei libri, ma non conosce quale sia. Questo mi sembra essere il comportamento dell'essere umano più intelligente nei confronti di Dio. Noi vediamo un universo meravigliosamente ordinato che rispetta leggi precise, che possiamo però comprendere solo in modo oscuro. I nostri limitati pensieri non possono afferrare la forza misteriosa che muove le costellazioni. Mi affascina il panteismo di Spinoza, ma ammiro ben di più il suo contributo al pensiero moderno, perché egli è il primo filosofo che tratta il corpo e l'anima come un'unità e non come due cose separate».

Albert Einstein


«Lo sforzo che noi [fisici] possiamo fare è solo tirare le sue linee dietro di lui. Più a fondo uno penetra nei segreti della natura, maggiore diventa il rispetto che si prova per Dio».

Albert Einstein

La ricerca scientifica 


La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso.


Albert Einstein


La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!


Albert Einstein


Visione della vita e dell’uomo


Cento volte al giorno ricordo a me stesso che la mia vita interiore e esteriore sono basate sulle fatiche di altri uomini, vivi e morti,, e che io devo fare il massimo sforzo per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto.


Albert Einstein


Non possiamo disperare nell'umanità, dal momento che noi stessi siamo esseri umani.


Albert Einstein


La tragedia della vita è ciò che muore dentro ogni uomo col passar dei giorni.


Albert Einstein


Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo.


Albert Einstein

Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una è pensare che niente è un miracolo. L'altra è pensare che ogni cosa è un miracolo.
Il processo di una scoperta scientifica è, in effetti, un continuo conflitto di meraviglie.


 Albert Einstein


La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza.


Albert Einstein


Non esitono grandi scoperte nè reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.


Albert Einstein

 

Sigmund Freud

Identità ebraica

Per arrivare alla teoria psicanalitica bisognava avere una notevole disponibilità ad accettare un destino al quale nessun altro è avvezzo come l’ebreo; è il destino di chi sta all’opposizione da solo.

Sigmund Freud

Non so se il suo giudizio sia giustificato quando lei considera la psicanalisi come un prodotto diretto dello spirito ebraico, ma, anche se fosse così, non me ne vergognerei.
Anche se mi sia distaccato da tempo dalla religione dei miei antenati, non ho mai perduto il sentimento di solidarietà verso il mio popolo e vedo con soddisfazione che lei si dica essere un allievo di un uomo della mia razza – il grande Lombroso.

Sigmund Freud

Se voi non lasciate crescere vostro figlio come un ebreo, lo priverete di una fonte di energia che non può essere rimpiazzata da qualsiasi altra.

Sigmund Freud

Il fatto che voi siate ebrei non poteva che piacermi poichè anch’io sono ebreo, e negarlo mi è sempre sembrato non soltanto indegno, ma anche francamente insensate. Ciò che mi legava all’ebraismo non era la fede – devo confessarlo – nè l’orgoglio nazionale poichè sono sempre stato non credente.
Sono stato allevato senza religione, ma non senza il rispetto di ciò che vengono ciamate le esigenza “etiche” della civilizzazione umana. Ogni volt ache ho provato dei sentimenti di esaltazione nazionale, mi sono sforzato di respingerli come sentimenti funesti e ingiusti, avveduto e spaventato dall’esempio dei popoli in mezzo ai quail viviamo, noi altri ebrei. Ma restavano molte cose capaci di rendere irresistibile l’attrazione verso l’ebraismo e gli ebrei, molte forze emozionali oscure – talmente potenti da non poterle esprimere a parole -, così come la chiara coscienza di un’identità interiore, il mistero di una stessa costruzione psichica. A questo si aggiunse presto un altro fatto: ho capito che dovevo  solamente  alla mia natura di ebreo le due qualità che mi erano diventate indispensabili nella mia difficile esistenza. Poichè ero ebreo, mi sono ritrovato liberato da molti dei pregiudizi che limitano negli altri l’uso della loro intelligenza: in quanto ebreo, ero pronto a passare all’opposizione e a rinunciare ad inedermela con la “compatta maggioranza”.

Sigmund Freud

 

Ebraismo laico

Mi ha detto che aveva scoperto in me, nascosto sotto un’apparente timidezza, un essere ardito e senza paura. L’ho sempre pensato, ma senza aver mai osato parlarne a nessuno. Mi è sempre sembrato che l’avevo ereditato da tutto lo spirito di ribellione e dalla passione grazie alle quali i nostri avi difendevano il loro Tempio e che potrei sacrificre la mia vita con gioia per una grande causa.

Sigmund Freud

Qualche anno fa, ho cominciato a chiedermi come gli ebrei abbiamo acquisito il loro carattere particolare e, come mio consueto, sono risalito alle primissime origini. Sono stato stupito di scoprire che la prima esperienza, per così dire l’esperienza embrionale di questo popolo, l’influenza dell’uomo Mosè e l’esodo dall’Egitto, ha interamente determinato il suo sviluppo futuro fino ai nostri giorni – allo stesso modo di un vero trauma della prima infanzia nella storia di un individuo nevrotico.

Sigmund Freud

 

[La religione ebraica]:
1)fece sì che il popolo prendesse parte alla gandiosità insita in una nuova rappresentazione di D-o;
2) asserì che questo popolo era stato scelto da questo grande D-o ed era destinato a ricevere le prove del suo particolare favore;
3) impose al popolo di progredire spiritualmente

Sigmund Freud

 

Karl Marx

« ...la guida che ci deve soccorrere nella scelta d'una condizione è il bene dell'umanità, la nostra propria perfezione. Non si obietti che i due interessi potrebbero contrapporsi l'un l'altro...la natura dell'uomo è tale che egli può raggiungere la propria perfezione individuale solo agendo per il perfezionamento e il bene dell'umanità... »

 Karl Marx

 

Critica alla religione

L’ateismo è una negazione di D’ e, attraverso questa negazione, essa pone l’esistenza dell’uomo

Karl Marx

Il fondamento della critica alla religione: è l’uomo che fa la religione, e non è la religione che fa l’uomo.
Infatti, la religione è la coscienza di sè e il sentimento di sè dell’uomo che non ha ancora conquistato o ha già di nuovo perduto se stesso. Ma l’uomo non è un'entità astratta posta fuori del mondo. L’uomo è il mondo dell’uomo, lo Stato, la società. Questo Stato, questa società producono la religione, una coscienza capovolta del mondo, poiché essi sono un mondo capovolto. La religione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la sua logica in forma popolare, il suo punto d’onore spiritualistico, il suo entusiasmo, la sua sanzione morale, il suo solenne completamento, il suo universale fondamento di consolazione e di giustificazione. Essa è la realizzazione fantastica dell’essenza umana, poiché l’essenza umana non possiede una realtà vera. La lotta contro la religione è dunque, mediatamente, la lotta contro quel mondo, del quale la religione è l’aroma spirituale.
La religione è il sospiro della creatura oppressa, è l'anima di un mondo senza cuore, di un mondo che è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l'oppio del popolo. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigere la felicità reale. L’esigenza di abbandonare le illusioni sulla sua condizione è l’esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni.
La critica della religione, dunque, è, in germe, la critica della valle di lacrime, di cui la religione è l'aureola. La critica ha strappato dalla catena i fiori immaginari, non perché l'uomo porti la catena spoglia e sconfortante, ma affinché egli getti via la catena e colga i fiori vivi. La critica della religione disinganna l'uomo affinché egli pensi, operi, dia forma alla sua realtà come un uomo disincantato e giunto alla ragione, affinché egli si muova intorno a se stesso e, perciò, intorno al suo sole reale. La religione è soltanto il sole illusorio che si muove intorno all'uomo, fino a che questi non si muove intorno a se stesso. E' dunque compito della storia, una volta scomparso l'al di la della verità, quello di ristabilire la verità dell'al di qua. E innanzi tutto è compito della filosofia, la quale sta al servizio della storia, una volta smascherata la figura sacra dell'auto-estraneazione umana, smascherare l'auto-estraneazione nelle sue figure profane. La critica del cielo si trasforma così nella critica della terra, la critica della religione nella critica del diritto, la critica della teologia nella critica della politica. La critica della religione approda alla teoria che l'uomo è per l'uomo l'essere supremo.

(Karl Marx, Critica alla filosofia hegeliana del diritto pubblico)

 

La critica della religione conduce a questo insegnamento: l’uomo è l’essere supreme per l’uomo, cioè il categorico imperativo di rovesciare tutte le relazioni sociali che fanno dell’uomo un essere umiliato, asservito, abbandonato, disprezzabile…

(Karl Marx , Introduzione alla critica della filosofia del diritto di Hegel)

 

*Secondo i dati statistici pubblicati da Hervè Bercovier, professore di microbiologia all’Università di Gerusalemme.

 

 

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