nomi dei due singoli sposi collocati sull'albero sefirotico

In questa illustrazione i due nomi degli sposi sono collocati sul medesimo albero della vita

 

KETUBAH E KABBALAH

 

La tradizione ebraica dà una grandissima importanza ai nomi:
gli ebrei chiamano D’ semplicemente Hashèm, che significa “Il Nome”.
Il secondo libro della Torah (in ambito non-ebraico conosciuto sotto il nome di “Esodo”) si chiama Shemòt, “I Nomi”.
Secondo la Kabbalah, i genitori sono ispirati dall’alto nel momento in cui decidono il nome da dare al loro bambino…la scelta è un sigillo che essi appongono alla vita nel futuro nascituro.
Il nome della persona rivela la sua più intima essenza e sigilla in sé il particolare progetto divino che D’ vi ha inscritto.

Nella Torah vediamo più volte che quando Hashèm vuole cambiare il destino di una persona, spesso gli cambia nome.

 

Traducendo il proprio nome in ebraico oppure trasponendo il proprio nome in lettere ebraiche, è possibile risalire alla fonte della più intima essenza dell’anima.

 

Collocare le lettere del proprio nome sull’albero sefirotico ci aiuta a comprendere quali sono i canali di energia che ci caratterizzano in modo specifico ed unico.

Facendo una lettura addizionale dei nomi dei due sposi sullo stesso albero sefirotico è possibile vedere quali sono i punti di reciproco completamento e quali i punti fragili da rafforzare insieme.

 

Shazarahel ha realizzato diverse ketubot personalizzate, cercando di mettere in rilievo in modo grafico il rapporto che si instaura fra i nomi dei due sposi.
Seguono alcuni esempi con spiegazione:

 

 

 

In questa ketubah vediamo che i nomi dei due sposi, Eliahu e Dvorah, unendosi formano il Nome di D', il Tetragramma ineffabile: le ultime tre lettere del nome Elihau, yùd, hè, vàv, si uniscono all'ultima lettera del nome Dvorah, la hè...il maschile scende attratto dal femminile (la ultima lettera del Tetragramma rappresenta la sefirà Malkhut), e il femminile a sua volta sale, viene elevato, innalzato verso l'alto.

L'unione di questi nomi dimostra un'armonia perfetta e la presenza della più alta Kedushà all'interno della coppia.

(ketubah vista per intero)

 

 

Nel dettaglio di quest'altra ketubah è messa in rilievo la lettera shìn che lega i due nomi degli sposi, Shmuel e Sarah:

Vediamo ancora un dettaglio di un'altra ketubah in cui sono rappresentati i tefillìn del capo e del braccio come i poli maschile e femminile di un'unica mitzvà: i tefillìn del capo rappresentano il polo maschile, in quanto legati alla mente, il pensiero, l'astrazione, l'analisi, la sfera della conoscenza e razionalità. I tefillìn del braccio, rivolti verso il cuore, sono il polo femminile, che rappresenta la sfera dei sentimenti, delle emozioni, le passioni, l'azione.

(per saperne di più sull'argomento clicca qui)

 

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